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Il titolo è esemplare: Un'altra pelle. E l'immagine che lo accompagna è quella del camaleonte. Ecco! La poetessa trasmigra continuamente da una situazione mentale all'altra. Dalla logica puntuta all'ironia. Dalle sezioni "uno" a "quattro" dove "Sta riscaldando" come una "serpe sulla pietra / la pelle al sole", giunge a "Sotto la brace", l'ultima sezione della raccolta. Che ci sarà sotto? Cenere o tizzoni ancora ardenti? Il viaggio è in corso. Ma è un viaggio di purificazione. O di implicazione? "Scarsa la luce / il gioco si fa duro / andiamo al sodo."Edith Dzieduszycka sperimenta sé stessa, cambia pelle, si denuda, torna indietro, avanza e retrocede. E ne è consapevole. Da una parte sa che sta utilizzando gli haiku non per ciò che questi sono all'interno della tradizione culturale dell'estetica giapponese, ma per ciò che questa forma poetica le può permettere: Un'altra pelle potrebbe intendersi anche in quell'ottica e quel desiderio di evadere dai sentiers battus! (Giuseppe Gallo)